giovedì 5 giugno 2008

chi c'è c'è

...
Chi è stato è stato e chi è stato non è
Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è
Chi è stato è stato e chi è stato non è
Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è
Consumati gli anni miei,
vistosi movimenti sulla Terra,
grandiosi necessari, futili patetici

Come fare non fare, quando dove perché
E ricordando che tutto va come va
Come fare non fare, quando dove perché
E ricordando che tutto va come va
Ma non va, non va, non va...

Non fare di me un idolo mi brucerò,
se divento un megafono m'incepperò,
cosa fare non fare non lo so,
quando dove perché riguarda solo me,
io so solo che tutto va ma non va,
non va, non va, non va, non va...
Sono un povero stupido so solo che
Chi è stato è stato e chi è stato non è
Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è


[post-appunti, 2]

…nel frattempo la storia delle “stanze” si sta scrivendo… con tutti i rallentamenti e intoppi del caso. Ieri sera abbiamo fatto una breve session di registrazione a casa di Fabrizio, assieme a Fabio, Francesco, Antonio (bassista ANV), io e Marco (batterista ANV). Era da molto tempo che non ci si trovava per un convivio, ma la serata ha assunto subito i contorni tipici delle serate nella “cucina” delle stanze. Ognuno che va un po’ per conto suo, momenti corali, progetti, promesse e quant’altro.
Fabrizio ci ha accolto nel suo quasi-loft falconarese iniziando a mangiare prima di tutti poi, verso mezzanotte si è alzato un attimo… forse per espletare bisogni corporali – ognuno pensò in cuor suo… solo dopo poco ci guardiamo attoniti, attratti da un suono… sembrava un vecchio telefono a disco… o una stampante ad aghi… no! Era Fabrizio che si era addormentato nel suo letto… e russava come una ruspa (ammesso che le ruspe russino). Noi ci guardiamo e continuiamo a farci i fatti nostri a casa sua. Più tardi, parecchio più tardi, decidiamo di andarcene. Marco prova a svegliarlo, ma inutilmente.
Chiudiamo le finestre, spegniamo le luci e ci tiriamo dietro la porta, sperando che questa mattina si svegli per tempo per fare quello che deve fare.
Ecco, dopo oltre vent’anni, il senso delle stanze.